Totti: “Se Friedkin chiama ci parlo”

Francesco Totti è stato ospite questa sera a Bobo TV, su Twitch. Queste sono le parole dello storico ex capitano della Roma:

Sulla Serie A…
“Neanche lo puoi fare il paragone tra le squadre di Serie A degli anni 2000 e quelle di adesso. Andavi a Brescia, Bologna, ovunque andavi c’erano 3-4 giocatori di livello. Purtroppo è brutto dirlo, ma è la realtà. Adesso il calcio non si basa sulla tecnica, ma tutto sulla forza. Devi costruire un calciatore che è una macchina”.

Hai giocatori da segnalare visto il tuo nuovo ruolo? 
“Ce ne sono tanti, ma quasi tutti sono impegnati. Adesso ne ho trovati 4-5 di qualità. Coccolo è bravo, della Juventus, ora in prestito alla Cremonese. Mi piace fare questo anche perché ho tutti contro, ma faccio tutte le cose a norma. Questa è una scelta che ho intrapreso io. Chi meglio di me in questo mondo può dare qualcosa in più, in questo contesto so quel che posso dare, poi posso pure sbagliare”.

L’addio alla Roma?
“Diciamo che neanche io mi sarei immaginato una mossa del genere. Io mi sarei visto per sempre dentro la Roma, però ci sono state delle conseguenze inaspettate, come se mi avessero messo al muro per farmi prendere una decisione che non avrei mai preso. Spero di aver fatto la scelta migliore. La vittoria più bella sarebbe quella di crescere talenti”.

Se Friedkin ti offrisse un ruolo decisionale?
“Sinceramente non è mai successo ancora. Se dovesse succedere mi metterei seduto e ne parlerei. In questo momento ho intrapreso questo percorso e voglio portarlo a termine, non sarei coerente con me stesso. In questo momento continuo il mio percorso. Se un giorno mi dovessi stancare… certo dire di no alla Roma, per me è stato un colpo enorme. Mi sarei ammazzatto pur di andare via dalla Roma”.

Come la guardi adesso?
“Il tifoso della Roma rimarrà sempre. Mi ci incazzo e spero possa arrivare più in alto possibile. Spero di portare alla Roma giocatori di qualità, quello che avrei voluto fare da dentro, però soffro. A Trigoria non entro, porto Cristian e rimango sul piazzale e Vito Scala e i magazzinieri escono fuori a salutarmi quando sanno che ci sono”.

Cosa ti sarebbe piaciuto fare?
“Se fossi rimasto dentro la società mi sarebbe piaciuto fare il direttore tecnico. Non avere il potere su tutto, ma sui giocatori. Avrei potuto dare più di qualche dirigente, con tutto rispetto. In quel contesto ero l’ultimo degli ultimi. Non venivo mai coinvolto nelle scelte. Nel caso della Roma, la proprietà è straniera, il tecnico straniero il GM straniero, uno che è di Roma che sa tutto di Roma sarebbe la soluzione migliore ed è quello che manca in questo momento. Ci fate caso che tutti i giocatori di un certo livello non possono fare parte di una società di calcio? Casualità o c’è qualcosa che può dar fastidio? Sarà più facile rapportarsi con uno che ha giocato a calcio, piuttosto che con un avvocato. E poi tu passavi per quello che non sa”.

Cassano?
“Se avesse dato retta a me sarebbe rimasto a Roma altri 20 anni, ha ascoltato le persone sbagliate. Ho sempre detto che Antonio è stato il più forte con cui abbia mai giocato, con lui i momenti più belli della mia carriera, giocavamo ad occhi chiusi! Appena arrivato dormiva a casa mia, per i primi quattro mesi. Eravamo fratelli, non soltanto amici e compagni di squadra. Molte cose non si possono neanche raccontare. Quando litigavamo lui non mi parlava più, non dava neanche spiegazioni. Quando è andato via accusò me e Montella di avergli rubato i soldi per i rinnovi del contratto, non ci siamo parlati per diverso tempo. Lui è così, è il Marzullo dei calciatori, si dà le risposte da solo. Nei ritiri era una “bomba a mano”, la mattina ci svegliavamo con l’ansia che potesse combinare qualsiasi cosa. Però portava gioia, si respirava serenità insieme a lui”.

Quanta qualità nella Roma di Totti e Cassano…
“Non so se fossimo più forti l’anno dello scudetto o il successivo. Eravamo completi in tutto, era impossibile non vincere. Abbiamo buttato dei campionati al vento, quando sarebbe stato più semplice vincere rispetto all’anno dello scudetto. Non si possono fare i paragoni con le squadre di adesso e quelle dell’inizio degli anni 200. Ogni squadra aveva 3 o 4 giocatori di livello, anche in provincia”.

Sulla serie tv…
“È carina, mi emoziono rivivendo il mio trascorso da calciatore. Questa serie va oltre gli eventi, fa trascorrere 50 minuti piacevoli davanti allo schermo, saranno 6 episodi. Cassano e Spalletti identici negli atteggiamenti, ci sono dei grandi attori. Il prodotto è ben riuscito”.

Sul film…
“Un anno e mezzo di lavoro, ho fatto quasi tutto io. È stato molto bello ed emozionante lavorarci”.