Roma in semifinale, Zaniolo devastante. Bene tutti, conferme da Zalewski

Partita perfetta della Roma, che rimette a posto i reali valori che intercorrono con il Bodo, gli rifila un 4-0 che poteva anche essere più ampio e si guadagna la terza semifinale europea in quattro anni.

Chiaramente migliore in campo Nicolò Zaniolo che con una tripletta scintillante mette a tacere le stolte voci sul suo conto (speriamo definitivamente), ma è difficile trovare qualcuno al di sotto del “sette in pagella”.

Brillanti anche le prestazioni di Smalling, Pellegrini, Cristante. Continua a dare solide conferme anche Zalewski, ancora una volta tra i migliori.

Rui Patricio 6,5 – Il bel voto lo merita esclusivamente per un intervento (non particolarmente difficoltoso) su conclusione di Vetlesen al 26′. Il resto della sua gara è archiviabile con un sereno “Senza Voto”.

Mancini 7 – “Sente” il clima elettrico e questo lo corrobora, lo esalta. Non concede nulla a Solbakken che capisce l’antifona e gli gira alla larga. Si prende anche la licenza di offendere, talvolta, e immancabilmente anche l’ormai consueto cartellino giallo.

Smalling 7,5 – Altro elemento che si esalta in serate simili; domina sul gioco aereo, usa la clava quando necessario, ma soprattutto e con gran sfoggio di classe, il fioretto, uscendo palla al piede per rilanci sempre efficaci. Dominante.

Ibanez 7 – Ultimamente il rendimento di Roger sta tornando davvero eccellente. Stasera poi fa esaltare il pubblico, specie nella prima frazione, con un paio di recuperi in gran velocità con annesso tackle in scivolata. Concentrato, determinato, pulito. Se si stabilizza su questi livelli è tra i più forti in circolazione nel ruolo.

Karsdorp 7 – Il povero Solbakken, respinto da Mancini, finisce per gravitare dalle sue parti rimediando la stessa paga. Wembagomo prova ad insidiarlo, e lui “giù botte”. Stanco di scherzare i suoi avversari si lancia in avanti con continuità offrendo sempre opzioni offensive interessantissime.

Mkhitaryan 7 – Scala a centrocampo da regista puro per esigenze tattiche che consentono a Zaniolo di trovare spazio in attacco. Lui, con la sapienza del capomastro e il tocco dell’artista dipinge calcio essenziale ma con il tocco del grande designer. Dall’85’ Veretout sv. 

Cristante 7,5 – Torna a livelli di assoluto splendore dopo un paio di passaggi a vuoto. Rende la pariglia ai “vikinghi” quando si tratta di metterla sul fisico. Poi quando si gioca al calcio se li prende tutti sottobraccio e gli insegna alcuni fondamentali, come le aperture di sessanta metri a squarciare il Bodo.

Zalewski 7,5 – Le doti tecniche del ragazzino sono note, soprattutto a chi lo segue dai tempi delle giovanili. Quello che impressiona è la continuità di rendimento ad altissimo livello, con la “capoccia” di un trentenne. Solido in copertura, devastante quando affonda, poetico nell’assist a Zaniolo per il 3-0   Dall’85’ Maitland-Niles sv. 

Zaniolo 8,5 – Senza parole. Perché sul suo conto ne sono state sprecate molte, spessissimo a sproposito. La SUA serata è il compendio e la dimostrazione del suo strapotere tecnico e fisico. Se le prime due reti recano il titolo “la tocco di fino”, la terza invece si chiama “mo te devasto”. Dal 60′ Felix 6 – Entra a giochi fatti quando la Roma palleggia o lascia giocare i simpatici norvegesi dandogli il contentino. Avrebbe un paio di strappi da mettere a buon frutto, ma spreca. Però va su ogni palla, ci mette grinta e voglia.

Pellegrini 7,5 –Elemento superiore per le doti tecniche. Quando trova i partner sulla sua stessa normale sintonia, escono fuori serate come questa, dove il collettivo giova dei suoi ricami. La palla del 2-0 invece va annoverata nella categoria “porno”. Avrebbe meritato la rete che sfiora a ripetizione.  Dal 76′ Sergio Oliveira sv. 

Abraham 7 – La ventiquattresima rete stagionale (che lo posiziona anche come capocannoniere della competizione) arriva dopo quattro minuti, da punta vera. Poi cerca più volte la doppietta che non arriva per una inezia in almeno due occasioni. Si danna, come al solito, e recupera anche diversi palloni. Dall’85’ Carles Perez sv. 

Mourinho 7,5 – Era sicuro di passare già nell’infuocato post partita di Bodo. E stasera lo ha dimostrato preparando una gara perfetta apportando anche qualche modifica tattica per innalzare ulteriormente, con Miki a centrocampo, il tasso tecnico e ubriacare nel palleggio i malcapitati norvegesi. La continuità di rendimento della sua Roma comincia ad essere un fattore e, cosa non trascurabile, si accompagna anche ad una qualità di gioco che non è propriamente il marchio di fabbrica di Mou, che sta creando un ibrido fatto di essenzialità e bellezza.