Caso Diawara, Fienga non si arrende e si gioca l’ultima carta

Quello che tutti ci aspettavamo è alla fine accaduto: nessuno sconto e vittoria a tavolino del Verona confermata dalla Corte d’Appello. Quattordici punti erano, quattordici punti sono rimasti. Niente da fare. La Corte sportiva d’appello ha respinto il ricorso presentato dalla Roma contro la sentenza di primo grado che aveva sancito la sconfitta a tavolino nella prima di campionato a Verona, causa mancato inserimento del nome di Amadou Diawara nella lista degli over ventidue, sconfitta che cancella il pareggio senza reti con cui si era conclusa la sfida del Bentegodi. L’ufficialità è arrivata ieri pomeriggio con notevole ritardo, cosa che aveva fatto sperare i tifosi romanisti in un ripensamente, ma niente, tutto confermato, Lo stesso avvocato Antonio Conte aveva puntato sulla differenza di errore tra quello commesso dai gialorossi e quello invece commesso dal Sassuolo con Ragusa. Niente, tutto inutile: sentenza confermata e punto cancellato nuovamente.

L’ultima speranza

L’AD Fienga però non ha intenzione di lasciar stare la faccenda e non si arrende. Il dirigente infatti sta valutando di proseguire nella vertenza, ovvero presentare un nuovo ricorso, stavolta di fronte al Collegio di sorveglianza del Coni. Lo stesso Fienga infatti ieri ha dichiarato:

“Pur con il doveroso rispetto dei magistrati sportivi che hanno deliberato in tal senso, evidentemente dopo una lunga e dibattuta Camera di Consiglio, non posso non esprimere tutta la mia amarezza per una sentenza che reputo profondamente ingiusta. Si è persa l’occasione per intervenire e modificare un’evidente lacuna normativa, ma soprattutto non si è voluto evitare che venisse comminata una sanzione palesemente sproporzionata rispetto al fatto commesso. Abbiamo fatto il massimo depositando un ricorso di grande importanza che proponeva una soluzione giuridica che avrebbe permesso un giusto riesame di equità su questa norma che non distingue l’errore dal dolo. Riservandoci di analizzare ulteriori nostre azioni, allo stato ci limitiamo a prendere atto che si è semplicemente deciso per una drastica chiusura a qualsiasi ipotesi di revisione di tale norma che riteniamo iniqua e ingiusta”

Parole che lasciano presagire un nuovo dibattito legale tra le parti, sulla base che si, la Roma ha sbagliato ma senza alcun vantaggio. I giallorossi ora avranno trenta giorni per decidere se ricorrere al Collegio di vigilanza del Coni: la battaglia legale di Fienga è appena iniziata.