Scuola Italia, cambiano le regole: cosa succede in caso di 6 in condotta

Nuove regole per la condotta a scuola. Il disegno di legge potrebbe diventare effettivo a breve, e il comportamento scolastico essere maggiormente valutato. La cattiva condotta a scuola negli ultimi anni è stata depenalizzata, mentre ora si ritorna ad un’istituzione scolastica che vuole anche insegnare a vivere, non solo a studiare. Quali potrebbero essere le conseguenze.

“Caruso zero in condotta”. Questo il titolo di un film dell’autore Francesco Nuti, da poco scomparso. A testimoniare quanto fino a qualche decennio fa la condotta a scuola fosse importante. Prima degli anni Novanta, con un brutto voto in condotta si dovevano portare a settembre tutte le materie. Poi la cattiva condotta è stata depenalizzata. Ad oggi torna in auge, per decisione del Governo. Il Disegno di legge è sul tavolo, ed aspetta di essere firmato e diventare ufficiale.

Se così sarà, i ragazzi dovranno stare attenti a non eccedere. Un cattivo comportamento può comportare una richiesta di impegno ancora maggiore. E molti di loro non lo vogliono. Chissà se a smuovere gli intenti governativi sia stato un ripristino del valore della disciplina o una risposta al peggioramento dei costumi giovanili, con un aumento esponenziale dell’aggressività tra i giovanissimi.

Condotta a scuola, tornano le materie a settembre

Se il nuovo disegno di legge diventerà effettivo, una scarsa condotta può portare anche alla bocciatura. Questo anche nel caso di violamenti reiterati e gravi alle regole di istituto. Il sei in condotta, che dovrebbe corrispondere ad una sufficienza, in realtà è considerato un voto scarso. Con la conseguenza che l’alunno dovrà ripetere a settembre il corso di educazione civica per apprendere in maniera migliore i valori della cittadinanza oltre a quelli costituzionali.

Di conseguenza la condotta tornerà ad incidere sulla media alla fine dell’anno, e potrebbe essere anche un ostacolo per l’ammissione agli esami di maturità. Cambia anche il concetto di sospensione. Se di fronte ad un comportamento grave l’alunno viene sospeso, per un massimo di tre giorni, non significa che venga allontanato dalla classe. Anzi, sarà obbligato a passarci più tempo ed a studiare di più. Oltre i due giorni di sospensione scatta lo status di recupero comportamentale, attraverso lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso degli istituti accreditati.

La scuola e la famiglia

Coem recita la Costituzione italiana, la scuola e la famiglia sono le istituzioni primarie per la crescita sana di un cittadino. Ove la famiglia non riesce ad arrivare, la scuola deve supportare. Sia economicamente, che al livello di trasmissione di valori. Ed anche per questo la condotta fa parte del processo educativo. Ma il sistema funziona solo se le due istituzioni non sono presenti in opposizione o in surroga, bensì se collaborano efficientemente insieme.

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