Novità sulle morte del bambino di 18 mesi a Portogruaro

Proseguono le indagini a Portograuro e nuove rivelazioni compongono un contesto nuovo e realistico. Il bambino non sembra essere morto a causa di una brutta caduta.

Succede a Portogruaro, un bambino di 18 mesi muore in circostanze che, al proseguire delle indagini, sono diventate sempre più sospette. Parliamo di Bilal Kurtesi, un bambino di 18 mesi che è morto a causa di un forte colpo in testa, o almeno così affermavano i genitori. L’autopsia sul piccolo corpo del protagonista di questa tragica storia, ha dimostrato che la morte non è stata una caduta da un punto alto, come affermano i genitori. Ma cosa è successo allora?

L’autopsia ha confermato che la causa di morte è proprio nella deformazione del cranio, ma non da un semplice colpo. Infatti il piccolo Bilal è deceduto a causa di uno schiacciamento della scatola cranica. Una morte dolorosa e violenta che avrebbe portato il piccolo di 18 mesi alla morte. Questo ha rimesso le carte in tavola, portando le investigazioni ad un punto superiore. Sicuramente la domanda che è sorta spontanea è legata al coinvolgimento dei genitori e in che livello. Ma infatti la storia non si ferma qui.

Bilal Kurtesi: il bambino di 18 mesi deceduto

Perché, ovviamente, la domanda che si sono posti gli inquirenti è cosa possa aver provocato la morte del piccolo? La caduta, dopo l’autopsia, è stata esclusa, proprio perché il trauma non sembra essere da impatto, e quindi da caduto. Qualcosa deve aver compromesso il cranio del bambino in maniera ben più forte di una tragica caduta, soprattutto da come è stata descritta dai genitori. Infatti il piccolo non sembra essere caduto da grandi altezze, ma da un cofano di una macchia. Non è stata la caduta, ma un auto sembra rimanere nell’accaduto.

L’autopsia ha rilevato che, dato il tipo di trauma, il piccolo Bilal è stato investito con un’auto. La ruota deve aver compresso la scatola cranica portandolo alla morte. Secondo gli investigatori deve essere successo a causa di una manovra sbagliata nel quale il piccolo si è trovato. Si pensa che, proprio nel tentativo di depistare l’accaduto, si possa riscontrare che colui che ha provocato la morte del piccolo si debba ricercare nella famiglia.

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