Colosseo e lo scandalo dei biglietti gonfiati, la denuncia di Onorato

Secondo un post che l’assessore ai grandi eventi e al turismo di Roma Capitale Alessandro Onorato ha voluto condividere su Instagram esiste un vero e proprio scandalo dei biglietti di accesso al Colosseo definiti dall’assessore “dopati”

Una questione che va avanti da mesi

Il post che Onorato ha pubblicato sul proprio profilo Instagram inizia con l’assessore che parla davanti al monumento più famoso della Capitale. E lo fa perché, questa è la sua denuncia, esisterebbe una sorta di racket che impedisce di acquistare in maniera legale i biglietti per entrare nell’Anfiteatro Flavio. Il problema, continua l’Assessore al Turismo di Roma Capitale, è che il sistema online di prevendita è preso letteralmente d’assalto dai bot di società che fanno quindi man bassa dei biglietti disponibili per poi rivenderli a prezzi maggiorati.

E Onorato snocciola anche i numeri. Dopo che i biglietti infatti sono spariti dai canali di prevendita ufficiali appaiono di nuovo “a 5 volte il prezzo” passando quindi dai 16 euro che dovrebbero costare fino a 50 euro o addirittura in alcuni casi 100 euro per un singolo acquisto. Ovviamente si tratta di una pratica estremamente scorretta ma, non è questo il punto della denuncia pubblica dell’Assessore di Roma Capitale. Il problema è che se i biglietti non sono disponibili o se sono disponibili lo sono a prezzi che sono gonfiati ad hoc la città e quindi il Paese fanno una pessima figura a livello internazionale perché, e non è difficile immaginarlo, la maggior parte dei turisti che vengono nella Capitale lo fa anche per avere la possibilità di entrare nel Colosseo e se non può farlo o se per farlo deve pagare prezzi così esorbitanti la figuraccia è dietro l’angolo.

Chi dovrebbe intervenire?

La denuncia pubblica dell’Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Moda e Sport di Roma Capitale non si limita a registrare questa situazione in cui i biglietti non si trovano o se si trovano sono disponibili solo a prezzi fuori da qualunque logica ma punta anche il dito contro chi dovrebbe occuparsi di gestire la situazione dei biglietti per l’Anfiteatro Flavio. Perché anche se il Colosseo si trova nel Comune di Roma, chiarisce l’assessore, non è tra i monumenti di cui il Comune si occupa direttamente. Data l’importanza del luogo, infatti, il Colosseo ricade sotto la Sovrintendenza Archeologica del Colosseo e sotto il Ministero dei Beni Culturali: la prima gestita quindi da Alfonsina Russo e il secondo in capo al ministro Sangiuliano. Sono loro che dovrebbero fare qualcosa anche perché, e di nuovo l’assessore fa altri numeri, il plafond di biglietti totali vendibili al giorno per visitare il Colosseo si attesta ora a circa 11 mila mentre invece prima della pandemia se ne vendevano oltre 20 mila. Un altro motivo per cui forse è il caso di fare qualcosa e infatti lo sfogo dell’assessore si conclude con “è giunta l’ora di intervenire: cos’altro dobbiamo aspettare?

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