Si ritorna a fare passi indietro per i gestori dei chioschi a Capocotta, il Consiglio ha bocciato il ricorso. Cosa accadrà adesso?
Nel cuore dell’estate, il Consiglio di Stato italiano ha scatenato l’ira dei gestori dei numerosi chioschi situati sulla spiaggia di Capocotta, situata nell’area protetta di Castel Fusano, alle porte di Roma. Questa spiaggia è una delle aree naturali più preziose della città ed è stata al centro di una polemica che coinvolge proprio le concessioni pubbliche e la gestione delle dune.
Tutto è cominciato con una sentenza del Consiglio di Stato lo scorso 14 marzo 2023, che aveva stabilito che le concessioni per i chioschi a Capocotta erano scadute e che i vecchi gestori non avevano più il diritto di operare nella zona. Questa sentenza aveva lasciato i gestori senza la possibilità di avviare le loro attività, comprese la somministrazione di cibo e bevande e l’affitto di ombrelloni e lettini.
La situazione era diventata ancor più complicata poiché il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non aveva fornito indicazioni chiare su Capocotta, lasciando i gestori in sospeso per alcune settimane. Un’altra sezione del Consiglio di Stato aveva successivamente sospeso la sentenza iniziale, permettendo ai chioschi di continuare a operare nel periodo estivo. Questa sospensione però non è durata a lungo. Ecco cosa è successo.
Capocotta, respinto il ricorsi ai gestori dei chioschi
Ora, tra sospensioni ed annullamenti, una nuova sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei gestori di Capocotta, rifiutandoli per motivi procedurali ed evitando così di affrontare questioni sostanziali riguardo al futuro delle concessioni di Capocotta. Questa decisione ha creato ovviamente numerose per il futuro della prossima stagione estiva. La gestione dei chioschi a Capocotta dovrà ora passare a Roma Capitale, che dovrà predisporre un nuovo bando di gara per assegnare le concessioni.
Nonostante questo passaggio, l’avvocato Francesco Dell’Orso, consulente dei gestori dei chioschi, ha sottolineato che c’è un concreto rischio che questa nuova gara pubblica non veda una conclusione utile in tempo per la prossima stagione balneare. Ciò che preoccupa ancor di più è che, a causa di questa situazione giudiziaria, l’area di Capocotta rimarrà senza sorveglianza, manutenzione e guardiania per i mesi invernali. Questa mancanza di presidio avrà sicuramente conseguenze negative sull’ambiente naturale e sulla sicurezza dell’area stessa.
I gestori chiedono azione, troppi i rischi
Una situazione davvero intricata e che rischia di avere conseguenze spiacevoli sia a livello economico che ambientale. I gestori dei chioschi stessi, infatti, sembrano disposti a riconsegnare le strutture a Roma Capitale, ma chiedono chiarezza sulla tempistica del bando di gara e sulle azioni che le amministrazioni intendono seguire. Nonostante l’estate sia ancora in corso, seppur volgendo al termine, a Capocotta i chioschi rimarranno aperti per un po’ ancora approfittando di questa situazione di stallo. Tuttavia, una volta restituiti, l’area rimarrà priva di qualsiasi forma di controllo e presidio.
I gestori chiedono all’amministrazione comunale azioni chiare e decisive, riflettendo a come preservare le preziose spiagge di Capocotta, insieme al loro habitat naturalistico. Insieme ai gestori anche i cittadini, che chiedono una gestione delle concessioni pubbliche e della sorveglianza delle dune come fulcro del dibattito. In attesa di una soluzione e di nuovi ricorsi, i gestori e la comunità locale al momento, finché continua la stagione balneare, continueranno ad esercitare le attività commerciali e a tutelare questa delicata area.