Bocciata in prima media, fa ricorso al Tar e viene promossa per ”difetto motivazionale”

Una bambina che era stata ufficialmente bocciata dall’istituto comprensivo in cui aveva frequentato la prima media potrà andare nella classe successiva dopo una sentenza del Tar. Che cosa hanno stabilito i giudici?

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Tivoli (foto da Canva) – romatube.it

Andare a scuola e ricevere una istruzione adeguata è uno dei diritti principali sanciti anche dalla nostra Costituzione. Ma accanto all’essere un diritto occorre tenere presente che lo studio è un impegno che bambini e bambine e ragazzi e ragazze devono prendere sul serio.

Se manca l’impegno a volte si finisce con lo accumulare brutti voti che, quando il consiglio di classe si riunisce per le valutazioni finali che riguardano anche l’ammissione alle classi successive, si trasformano in debiti o, peggio, in bocciature senza appello. Ma la storia di questa bambina di Tivoli dimostra che alcune volte a parlare non devono essere solo i numeri e i voti dei compiti in classe.

Il consiglio l’ha bocciata ma il Tar la promuove

La vicenda viene da Tivoli dove secondo quanto stabilito dalle regole dell’Istituto Comprensivo Statale Tivoli V di Bagni di Tivoli per essere ammessi alle classi successive ci sono alcuni criteri che riguardano anche il numero massimo di insufficienze sia gravi sia lievi. Insufficienza lieve è quella che di solito si identifica con il 5 mentre se il voto è inferiore a 5 si parla di insufficienza grave.

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Giudizio (foto da Canva) – romatube.it

Una alunna che aveva frequentato la prima media a causa proprio del numero di insufficienze gravi e lievi, frutto di lacune non risolte dalle elementari, era stata giudicata non idonea alla classe seconda dal consiglio che l’aveva valutata. La famiglia ha però fatto ricorso e secondo il Tar la bambina di 11 anni non sarebbe dovuta essere bocciata. Secondo i giudici, che hanno accolto così la tesi degli avvocati della famiglia della bambina, il suo istituto e il consiglio di classe hanno sbagliato nel valutare e quindi nel bocciare.

Le motivazioni del Tar

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A scuola (foto da Canva) – romatube.it

Decidere di bocciare un alunno è una scelta molto delicata che gli insegnanti non prendono mai con leggerezza ma a volte quello che è il regolamento più o meno rigido d’istituto può portare a diventare miopi nei confronti della situazione generale di chi si sta valutando. E infatti, per esempio, il consiglio avrebbe dovuto tenere presente, così si legge nella sentenza, dei miglioramenti evidenti che la bambina aveva mostrato anche se non era riuscita a recuperare tutto. Ma oltre ai criteri e alle decisioni dei vari insegnanti occorre tenere conto anche delle indicazioni date dal Ministero. In particolare il Tar ha citato la circolare del Ministero numero 186 del 2017 in cui si parla proprio di quei criteri che riguardano l’ammissione alla classe successiva per la scuola media. Nella circolare di riferimento si legge infatti che il mancato raggiungimento dei livelli di apprendimento in una o più materie o il parziale raggiungimento dei livelli di apprendimento non possono essere da soli motivo di bocciatura e occorre che vi siano motivazioni più sostanziate. Le scuole medie in pratica sono viste come un unico percorso e per questo la bocciatura viene utilizzata solo come estrema ratio nel caso in cui si sia valutata l’impossibilità di un recupero delle eventuali carenze nel corso del triennio.

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