Amy Winehouse: oggi avrebbe compiuto 40 anni. Dagli esordi alla tragica fine

Amy Winehouse avrebbe compiuto 40 anni oggi, 14 settembre. Una cantante dalla voce unica ed indimeticambile che ha lottato fino alla fine contro i mostri della dipendenza.

Londra, 14 settembre 2023 – Oggi avremmo dovuto celebrare il 40º compleanno di una delle voci più iconiche e influenti del soul bianco, Amy Winehouse. Una carriera breve ma intensa che ha lasciato un’impronta indelebile nella musica pop degli anni 2000. Cantautrice e produttrice discografica britannica, ha fatto il suo ingresso nel mondo della musica nel 2003, quando ha pubblicato il suo primo album, Frank che ha subito ottenuto successo, mettendo in luce il talento e la sua voce unica.

Amy è stata considerata una delle più importanti esponenti del soul bianco, aprendo la strada per artiste come Duffy e Adele. La sua storia musicale è iniziata molto presto e sin da adolescente si appassiona alla musica e alla chitarra. All’età di tredici anni inizia già a cantare come professionista nella National Youth Jazz Orchestra. La svolta nella sua carriera però arriverà solo più tardi, quando l’amico e cantante Tyler James, le fa ottenere un contratto discografico con l’etichetta Island/Universal.

Amy Winehouse, la tragica scomparsa

Dal suo debutto nel 2003 però passeranno tre anni per raggiungere le classifiche internazionali. Solo con la pubblicazione dell’album più iconico e rappresentativo dell’artista Back to Black la cantante riuscirà a diventare una stella di fama mondiale in poche settimane, vincendo in un solo anno cinque Grammy Award e Best New Artist. La sua carriera da artista però è stata sempre oscurata dalla sua complicata vita personale.

Nonostante il successo, Amy Winehouse ha lottato con gravi problemi personali, compresi disturbi alimentari e abuso di alcol e droghe, problemi che spesso l’hanno portata sulla prima pagina dei tabloid, finendo per aggravare ancora di più la sua delicata salute mentale. La sua controversa relazione con il cantante Blake Fielder-Civil è stata additata da molti come la causa del suo inesorabile declino fisico e mentale.

Le sue esibizioni negli anni erano sempre più caotiche, e sono tanti i video che la ritraggono sempre più assente sul palco, consumata dalla droga e dalla dipendenza dall’alcol. La pressione sulla carriera, le accuse della stampa e la sua dipendenza hanno sicuramente creato una combinazione mortale, che l’ha portata a morire il 23 Luglio 2011, nella sua casa a Camden Square.

L’album postumo

Aveva solo 27 anni, quando è stata ritrovata ormai senza vita. Gli esami postumi sul cadavere della cantante hanno evidenziato la massiccia presenza di alcol, avallando l’ipotesi che la morte fosse avvenuta a causa del cosiddetto Stop and Go, ovvero uno shock causato da un’eccessiva assunzione di alcol dopo un periodo di astinenza. 

Nonostante la sua tragica fine, l’eredità di Amy Winehouse nella musica pop degli anni 2000 è indelebile. Un successo che ha portato la sua etichetta discografica a pubblicare il terzo album a cui stava lavorando prima della morta, il Lioness: Hidden Treasures. Uscito in seguito alla morte della cantante, Lioness è anticipato dal singolo Our Day Will Come che raggiunge in fretta la vetta di numerose classifiche, tra cui quelle di Svizzera, Regno Unito, Austria, Paesi Bassi e Portogallo.

Questo ultimo lavoro porterà la cantante a ricevere la prima nomination postuma nella storia dei Brit per la categoria British Female Solo Artist. La sua voce unica e il suo talento compositivo hanno ispirato una generazione di artisti, contribuendo a definire il sound di quell’epoca. Oggi, nel giorno che avrebbe segnato il suo 40º compleanno, il mondo ricorda e celebra la sua musica e il suo straordinario contributo all’arte. Amy Winehouse rimarrà per sempre una leggenda della musica.

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