Archiviato il passo falso di Napoli, la squadra giallorossa è chiamata a riscattarsi già da stasera. Infatti, allo Stadio Olimpico andrà in scena la 5° partita del girone di Europa League e vedrà la Roma affrontare gli svizzeri dello Young Boys. All’andata è finita 2-1 per i giallorossi. Il primo gol è di marca giallonera con un rigore trasformato al 14′ da Nsame. Alla rete del camerunese hanno risposto i giallorossi. Prima Bruno Peres al 69′ su un lancio in verticale di Dzeko e poi Kumbulla di testa servito da Mkhitaryan al 74′ che chiude la partita. Sono tante le motivazioni per cui la Roma è chiamata a rispondere presente già da stasera.
Chiudere il girone il prima possibile
La prima è intuitiva: un successo (oppure un pareggio) consentirebbe alla squadra di Fonseca di avere la certezza aritmetica del primo posto nel girone di Europa League, consentendo nel successivo sorteggio di evitare le squadre che precipiteranno dalla Champions o le prime della classe. Contando anche che gli svizzeri sono secondi nel girone a quota 7 punti a -3 dalla Roma a quota 10 e grazie alla vittoria romanista dell’andata a Berna. Se le due squadre, al termine del girone, arrivassero a pari punti si conterebbero prima gli scontri diretti e poi la differenza reti. Una vittoria darebbe ai giallorossi un segnale positivo dopo la sconfitta di Napoli e gli permetterebbe di far registrare il terzo successo consecutivo in Europa League, cosa che non accade dal dicembre 2009. Inoltre darebbe una maggiore spinta morale per affrontare il prossimo turno di campionato che si terrà il 6 novembre allo Stadio Olimpico contro il Sassuolo. Con una sconfitta, invece, la Roma rimarrebbe padrona del proprio destino, ma dovrebbe attendere l’ultima giornata per veder definita la classifica.
Giocare spensierati e inserire nuovi giovani
La seconda ragione riguarda la tranquillità con la quale la Roma può affrontare l’ultimo match. Infatti i giallorossi saranno impegnati a Sofia contro il Cska. Con un primo posto già assicurato, Fonseca potrebbe far riposare i titolari per recuperare forze ed energie per il turno successivo di campionato. Non solo, avrebbe anche la possibilità di schierare i talenti della primavera (come già avvenuto con Milanese e Tripi) e fare anche esperimenti che potranno diventare utili in futuro.
Motivi economici
Il terzo motivo è prettamente economico: una vittoria aiuterebbe, senza alcun dubbio, anche i conti del club, alle prese con un indebitamento salito a 393 milioni. Infatti, oltre ai 2,92 milioni per l’accesso alla fase a gironi e ai 570 mila euro previsto per ogni successo, c’è anche il milione a disposizione del vincitore del raggruppamento, a cui si aggiungono i 500 mila per l’accesso ai sedicesimi di finale. Ad oggi i giallorossi hanno incassato 6,32 milioni, somma irrisoria ma utile per il risanamento. Inoltre l’Europa League rimane un obiettivo importante visto che un eventuale vittoria della competizione consentirebbe ai giallorossi di qualificarsi direttamente alla prossima Champions League.
Per l’ambiente
La quarta ragione è psicologica. Dopo il 4-0 subito contro il Napoli, l’ambiente giallorosso avrebbe davvero bisogno di una vittoria che certificasse come quella del San Paolo sia stata solo una serata storta. Nella conferenza stampa di ieri, Paulo Fonseca ha smentito con forza una “sfuriata” (così è stato scritto) dei Friedkin al termine del match negli spogliatoi. Il tecnico portoghese ha così dichiarato: “Non è vero, ma io voglio dire di più. Dal primo giorno che sono arrivato qui ho sempre avuto grande rispetto per i giornalisti, faccio le mie analisi in modo onesto. Questa notizia è una grande bugia, questo non è un lavoro serio, questo non è rispettare la squadra“. Del resto non è la prima volta che il tecnico portoghese affronta questo tema. E’ già accaduto nel post Sassuolo-Roma dell’anno scorso con l’invasione negli spogliatoi di Petrachi. Tale argomento è sensibile per qualunque allenatore ma per il resto è sembrato come al solito sereno e consapevole del compito che l’aspetta.