I giallorossi battono 3-2, con qualche patema, un discreto Cagliari. Riscattato il capitombolo di Bergamo e agguantato il terzo posto solitario in classifica.
Buonissima la prestazione di Karsdorp, autore di due assist. Bene anche Dzeko, al sesto centro in campionato e Veretout autore del primo goal che gli permette di agganciare Mkhitaryan a quota sette.
Stonano il blackout durato una decina di minuti nella ripresa, dove un po’ tutti hanno staccato la spina senza un motivo apparente, ma soprattutto la mediocre prestazione di Pedro, che ancora una volta non riesce ad incidere e soprattutto si divora il goal del 2-0, e apre a qualche interrogativo sul suo rendimento recente.
Mirante 6: non deve fare granché, e nulla può sul bel diagonale di Joao Pedro che impatta momentaneamente la partita. Un risentimento muscolare lo costringe al cambio (73′ Pau Lopez 6: entra quando la Roma si è già riavuta dal blackout e contribuisce in qualche modo alla causa. Per una volta, poi, intuisce anche l’angolo sul rigore, ma Joao Pedro è un cecchino).
Mancini 6: non brillantissimo nell’arco di tutta la partita, meglio sicuramente nel primo tempo. Si fa sorprendere da Joao Pedro sul pari, sbaglia una sanguinolenta palla orizzontale che urla vendetta, però poi si fa perdonare schiacciando in rete il 3-1 che chiude di fatto il match.
Cristante 6,5: Primo tempo eccellente, tanto in chiusura quanto nella regia arretrata. Va vicino al goal ma Cragno glielo nego con un gran balzo. Cala vistosamente nella ripresa. (73′ Smalling 6,5: entra benissimo nel match, serra i ranghi e offre lassist a Mancini con una bella sponda aerea).
Kumbulla 6: inizia bene e sembra in serata molto positiva. Poi però si perde, come altri compagni, nella ripresa senza però intaccare la sufficienza (63′ Ibanez 6,5: il gioco si stava facendo duro e pericoloso e allora Fonseca lo manda in campo, e la Roma subisce molto meno. Spettacolare il recupero sul velocissimo Sottil nella ripresa).
Peres 6: impiegato sulla corsia di sinistra, chiaramente non è Spinazzola. Fa il suo, senza esagerare. Bello il cross per Mayoral che però spreca malamente la palla del 4-1.
Villar 6,5: ordine, tocco e disciplina. Meno di altri perde la trebisonda in quei 10-15 minuti della ripresa. Provoca ingenuamente un rigore, che per fortuna è ininfluente e a lui servirà (si spera) per fare esperienza.
Veretout 7: un primo tempo da migliore in campo condito dalla rete del vantaggio, Poi, come accaduto a Bergamo, cala lui e la Roma si spegne di botto. Si riprende, anche se non torna ai livelli della prima frazione, e la Roma porta a casa i tre punti.
Karsdorp 7: è il migliore in campo. Probabilmente è questa la versione del Karsdorp che si attendeva a Roma dal giorno del suo arrivo. Bene nella fase difensiva, pungente ed incisivo in quella offensiva, dove confeziona due assist. Deve solo capire che può osare di più; non gli mancano piede educato e corsa.
Pedro 5.5: continua il momento grigio dello spagnolo. Anche stasera, pur spendendosi in un efficace lavoro oscuro, garantendo copertura, sbaglia troppo di concetto e di tecnica. Esiziale l’errore nella ripresa quando si divora il 2-0, ignorando per altro, lo smarcatissimo Dzeko. La domanda è: cos’ha Pedro? (63′ Pellegrini 6: entra bene ed è concreto più che brillante. Bravo nel gestire il finale di partita tenendo palla e smorzando le voglie del Cagliari).
Mkhitaryan 6: serata troppo ordinaria per uno come lui. Inizia bene, ma si spegne presto senza riuscire ad incidere come ci si aspetterebbe condendo la prestazione con qualche errore di troppo.
Dzeko 7: oltre al consueto lavoro, si vede che sta completando il pieno recupero. Elegante come al solito in numerose giocate che aprono il gioco romanista, ha il merito di riportare in vantaggio la Roma (84 in A come il “Fornaretto” Amadei). Poi anche lui accusa stanchezza (77′ B. Mayoral 6: entra bene in campo subito dopo il 3-1, corre e lotta, ma si divora il 4-1 su bel cross di Bruno Peres).
Fonseca 7: riemergere dopo la scoppola di Bergamo per di più contro una squadra che punta anch’essa tutto o quasi sull’intensità, con i soliti avvoltoi che in questi giorni hanno ronzato sulla sua testa (belle le sue parole nel post partita a tal proposito), non era facile.
Sceglie di cambiare qualche interprete, ma, soprattutto nel primo tempo, ritrova la “sua” Roma che gioca bene, propone, e tiene in mano la gara. Le pecche sono; scarso cinismo e quel blackout arrivato negli stessi minuti di quello di Bergamo, subito dopo una buona occasione sciupata dai suoi. Elementi sui quali deve certamente lavorare. Intanto chiude il 2020 al terzo posto in solitaria e qualificato ai sedicesimi di Europa League da primo nel girone.