Archiviata la brutta sconfitta subita contro la Lazio per 3-0, la Roma è tornata a Trigoria ad allenarsi, per il secondo gioorno consecutivo, per preparare la sfida di Coppa Italia contro lo Spezia. Nella giornata di ieri Dan Friedkin, insieme al figlio Ryan, ha avuto un lungo colloquio con il nuovo General Manager Tiago Pinto. Il presidente giallorosso vuole capire se Paulo Fonseca sia l’uomo giusto cui affidare il definitivo rilancio tecnico della Roma, anche in ottica futura. Il tecnico portoghese è finito sul banco degli accusati come principale imputato del tracollo giallorosso nel derby. Una sconfitta amara e dura da dimenticare che mette in luce tutti i limiti tecnici e caratteriali della Roma; i giallorossi appaiono brillanti e tranquilli contro le squadre di fascia medio bassa, ma crollano quando c’è da alzare l’asticella e i risultati lo dimostrano: tre pareggi contro Juve, Milan e Inter; tre sconfitte (pesanti con 11 gol subiti) contro Napoli, Atalanta e Lazio.
Mancanza di concentrazione e di carattere
In un campionato dove non c’è nessuno a farla da padrone, gli scontri diretti assumono un ruolo più importante del solito. Sotto questo aspetto, però, la gestione di Paulo Fonseca sembra essere deficitaria, visto che sotto la sua guida la Roma ha vinto solo 3 “big match” sui 18 disputati (l’ultimo contro la Juventus a Torino dove i giallorossi si imposero per 3-1). Decisamente troppo poco, quindi, per creare ambizioni. Basti pensare che con Juve, Milan e Inter la squadra non ha saputo gestire il vantaggio, mentre con Napoli, Atalanta e Lazio sono emersi limiti caratteriali che hanno portato a delle brutte figure.
Ripartire subito
In questo campionato la squadra giallorossa ha ottenuto solo 3 pareggi in 6 partite, subendo in queste sfide ben 18 gol. I numeri sono da brividi senza pensare che sono tante le squadre ad aver fatto meglio dei giallorossi. Ma l’impressione è che i Friedkin per il momento non vogliano creare processi. L’obiettivo è chiaro: ripartire subito cogliendo il doppio confronto contro lo Spezia prima in Coppa Italia (martedì ore 21.15) e poi in campionato (sabato ore 15.00). Tutte partite da giocare all’Olimpico, sperando di continuare l’ottimo trend casalingo.
Alcuni dubbi tattici
Ieri l’allenatore ha parlato con la squadra, evidenziando gli errori commessi. Ma se gli errori individuali non sono mancati, le mosse del portoghese sono parse poco convincenti. Provare per credere quando Spinazzola non riesce ad arginare Lazzari (Hakimi la scorsa settimana) lasciando il duro compito ad Ibanez. L’innesto di Pedro, troppo tardi, ha sbilanciato ulteriormente la Roma, che ha corso il rischio di subire molte più reti. In generale, se la manovra è bella se ci sono spazi per ripartire, davanti a chi fa della densità difensiva un valore i giallorossi soffrono e offrono spazi, mettendo in crisi la difesa. Adesso sta al tecnico portoghese modificare qualcosa specialmente nel reparto difensivo. Ad esempio, lo scorso anno, si è dimostrato molto intelligente quando ha deciso di passare alla difesa a 3 accantonando il suo credo calcistico: il 4-2-3-1. Anche quest’anno dovrà essere abile nel trovare nuove soluzioni nei momenti di difficoltà della squadra, perché a volte è sembrato poco incisivo nel cambiare volto al suo 11 durante le partite.
Dove sono i leader della squadra?
Ciò che ha colpito molto nei big match è stata l’assenza dei leader. Vero che Ibanez al suo primo derby è naufragato, ma a mancare all’appello venerdì sono stati i senatori, da Smalling a Dzeko, da cui è lecito attendersi di più, soprattutto in quei big match che possono decidere la stagione. Dal punto di vista comunicazionale, invece, Fonseca non è stato in grado né nel post-Atalanta (quando ha parlato di prova “da ragazzini”), né nel post-Lazio (quando ha parlato di inesperienza) di dare una scossa alla squadra. Attualmente la Roma è quarta in classifica con 34 punti (35 sul campo), gli stessi dello scorso anno. Ora l’obiettivo è ripartire subito tutti insieme remando tutti nella stessa direzione. La conferma del tecnico portoghese passa per i risultati e soprattutto per il traguardo finale: l’ingresso diretto alla prossima Champions League