Roma, è semifinale! “Lollo” ed Edin i migliori. Male Pau

La Roma conquista la seconda semifinale europea in quattro anni. Soffre e pareggia 1-1 in casa con l’Ajax, ma tanto le basta per guadagnarsi il diritto di affrontare lo United il prossimo 29 aprile all’Old Trafford con ritorno il 6 maggio all’Olimpico.

Gara fatta di attenzione e concentrazione ma anche troppa paura di osare. I migliori in campo sono Pellegrini e Dzeko. Bene anche Cristante, Calafiori, Diawara e Mayoral che nel finale è decisivo.

Decisamente meno bene Pau Lopez, sempre incerto con i piedi e in ritardo sul gol olandese. Negativa anche la prestazione di Mkhitaryan anche se mette lo zampino nell’azione del pari romanista.

Pau Lopez 5: partita condita da tante incertezze, soprattutto nel palleggio, e da un paio di errori importanti in occasione del gol quando ritarda l’uscita e poco dopo nella respinta errata sullo 0-2, poi annullato dal VAR. Bene solo nelle palle alte.

Mancini 6: sbroglia un paio di situazioni intricate soprattutto nella prima frazione. Duella con Tadic del quale riesce comunque a contenere il talento, ma talvolta va in affanno. All’arma bianca e con il cuore nel finale dove si frappone più volte ai disperati tentativi olandesi di mandare la gara ai supplementari.

Cristante 6: l’unico grave errore lo commette in occasione del gol di Brobbey. Il resto della gara però lo conduce con grande attenzione ed ha il merito, ed il coraggio, di gestire benissimo la palla in uscita che innesca il pari romanista.

Ibanez 6,5: prestazione altalenante, dove alterna cose ottime ad errori, specie in appoggio, che potevano costar cari. Ha il merito di restare comunque sempre bene in partita, crescendo nella ripresa e risultando nel complesso il migliore del pacchetto arretrato.

Karsdorp 6: molto bene nella fase difensiva, dove commette solo un mezzo svarione bucando un anticipo nel primo tempo. Però, come un po’ tutta la squadra, ha il demerito di non osare praticamente mai in avanti. Ma annulla Neres e questo era importante.

Veretout 6: è chiaramente indietro di condizione. Va in rete nei primi minuti, dove ha ancora il pieno di energie, ma è in chiaro off side. Però poi non strappa e non aggredisce come sa fare. Si limita a coprire bene il campo e le linee di passaggio in un lavoro oscuro, ma efficace. Finisce da terzino sinistro, dimostrando sacrificio.

Diawara 6,5: determinante nel primo tempo dove si immola su Tadic dopo l’errore di Pau Lopez. La Roma non fa possesso e Amadou gestisce pochissimi palloni, ma se l’Ajax è sterile nel suo palleggio lo si deve a lui, ai suoi cento polmoni, alla sua sapienza tattica.

Calafiori 7: prestazione molto positiva per il vice Spinazzola. Non patisce l’emozione e controlla bene Antony. Sta molto sulle sue ed affonda solo un paio di volte in tutto il match. La seconda è letale perché procura il gol di Dzeko (80′ Villar s.v. nella mischia nel finale, usando anche la clava e rinunciando al fioretto per portare a casa la qualificazione).

Mkhitaryan 5: appare decisamente indietro di condizione; fa una sola giocata importante, quella che lancia Calafiori nell’azione del goal. E si fa stendere al limite causando l’annullamento dello 0-2 olandese. Per il resto è evanescente (86′ Pedro s.v. pochi minuti in campo dove però sbaglia clamorosamente un assist che avrebbe chiuso prima ogni discorso).

Pellegrini 7: il migliore in campo per abnegazione, sacrificio, voglia, grinta. Sfortunato nei minuti iniziali dove scivola sul piede di appoggio e calcia male di sinistro una buonissima occasione che poteva dare il vantaggio. “Lollo” onora la fascia di capitano con un’altra prestazione da vero leader.

Dzeko 7: soprattutto nel primo tempo gioca benissimo i pochissimi palloni che ha a disposizione e fa rifiatare i suoi. Lotta e si sacrifica molto, offre sponde e manda in porta Veretout che però è in off-side. Prosegue nella ripresa, dove da punta vera, timbra di rapina l’1-1 che vale la semifinale. (80′ B. Mayoral 6,5: 15 minuti esemplari. Entra con la testa giustissima e fa tutto quello che è necessario in occasioni simili; tiene palla, porta pressing ritardando l’uscita avversaria facendo respirare la retroguardia. Ed è ancora il capocannoniere della competizione).

Fonseca 6,5: prima semifinale europea per lui. Assolutamente meritata. Però la sua Roma ha sofferto troppo, denunciando i soliti limiti di personalità e di coraggio che lui chiede ai suoi. Evidentemente anche lui ha le sue colpe se la squadra, comunque brava e concentrata, non riesce ad osare di più. Il percorso europeo è sin qui ottimo. Per l’eccellenza occorre fare quel salto in avanti.