La Roma batte il Parma 3-0: l’analisi del match

La Roma vince e convince

La Roma non si ferma più e vola a 17 punti. Quarta vittoria consecutiva tra Serie A ed Europa League. Nonostante il Covid e gli infortuni abbiano fatto fuori in partenza molti giocatori (ad esempio Smalling, Pellegrini, che entrerà solo nel finale, Dzeko e Zaniolo), Paulo Fonseca conferma il 3-4-2-1. Mirante tra i pali con Mancini Cristante e Ibanez in difesa. A centrocampo esordio dal primo minuto all’Olimpico per Villar a far coppia con Veretout. Sugli esterni Spinazzola e ancora una volta confermato Karsdorp autore di un’ottima prestazione. In attacco, invece, Pedro e Mkhitaryan alle spalle di Borja Mayoral incaricato di sostituire il bomber bosniaco: Edin Dzeko. Di contro il Parma di Liverani con il 3-5-2: Sepe tra i pali, difesa a 3 con Gagliolo, B. Alves, Osorio , centrocampo a 5 con Grassi, Cyprien, Sohm, Kucka e Pezzella e in attacco il tandem Inglese e Gervinho. Inizia la partita e i giallorossi prendono subito il pallino del match impostando dal basso mentre i ducali aspettano per creare ripartenze con i loro attaccanti. Fonseca prepara bene la partita. Pedro e Mkhitaryan creano gioco nella trequarti, potendo contare sull’appoggio a sinistra di uno straripante Spinazzola e destra di un ritrovato Karsdorp. Entrambi i terzini, infatti, fungono da attori non protagonisti in due delle tre reti, tutte nel primo tempo, in cui i gialloblù non tirano mai nello specchio della porta. La Roma, infatti, passa in vantaggio al 28’, quando Spinazzola con un “no look” manda davanti la porta Borja Mayoral che, con un bel movimento in diagonale, riesce a battere Sepe. 1-0 per i giallorossi. Prima gioia per l’attaccante spagnolo in campionato e terzo stagionale dopo la doppietta in Europa League contro il Cluj. Il raddoppio arriva qualche minuto più tardi, quando lo stesso Mayoral, fa da sponda al suo compagno, Mkhitaryan, che da venti metri lascia partire un gran tiro dove Sepe non può far nulla. Il Parma non c’è più. Risulta impreciso nei passaggi, poco reattivo sulle seconde palle, il pressing è inefficace e la Roma ha tutta la libertà di impostare e di partire dal basso. Al 40′ arriva il 3 gol. L’azione è meravigliosa. Spinazzola approfitta di un cattivo controllo di Kucka, serve Pedro che rifinisce su Karsdorp il quale è bravissimo a crossare subito al centro per Mkhitaryan. L’armeno deve solo spingere il pallone in porta. Nella ripresa succede poco e nulla. Solo al 4’ con Pedro che va vicino al poker dopo una combinazione con Mayoral. La brutta notizia, però, è l’infortunio di Ibanez che è costretto a lasciare il posto a Juan Jesus. Al 34’ la Roma ha di nuovo la possibilità di fare il 4 gol. Ci va molto vicino Spinazzola, dopo una fantastica azione, con un tiro a botta sicura deviato dal portiere dei ducali sulla traversa. Il match finisce così 3-0 per i giallorossi. Da sottolineare la straordinaria predisposizione al gioco di squadra di Borja Mayoral e Villar, l’incredibile qualità di Mkhitaryan e Pedro sulla trequarti e l’infinite cavalcate di Spinazzola e Karsdorp sulla fascia. La squadra gioca a memoria, i loro interpreti già sanno cosa fare e come muoversi. Fonseca ha ridato un gioco alla Roma che non si vedeva da anni, dalla prima stagione di Luciano Spalletti. Per di più vince e diverte. Il 3-0 finale è il giusto premio di una squadra che sta crescendo in maniera esponenziale e mette pressione a tutte le pretendenti allo Scudetto.

Mkhitaryan sempre più leader della squadra

Continua il momento positivo dell’armeno. Autore di una fantastica prestazione accompagnata da due gol. Il primo è una prodezza con un tiro al volo da fuori area mentre il secondo arriva da una fantastica azione e Mkhitaryan non può far altro che spingere in porta. Dopo la tripletta contro il Genoa, sono cinque i gol in campionato dell’armeno, che realizza un record personale: nei top campionati europei a questo punto della stagione aveva realizzato al massimo tre reti, in due stagioni con il Borussia Dortmund. In Italia oltre che rifinitore, dimostra di essere anche un ottimo realizzatore. E’ l’arma in più della Roma.