Pareggio con qualche rimpianto a Napoli. Elsha decisivo con Miki. Male Ibanez

La Roma inanella il dodicesimo risultato utile consecutivo uscendo dal “San Paolo – Maradona” con un 1-1 che lascia anche qualche rammarico, specie per quanto visto nel finale di gara.

Dopo un inizio incerto, culminato col rigore procurato da un Ibanez tutt’altro che irreprensibile, e con il centrocampo messo in difficoltà tattica dalle mosse di Spalletti, la Roma cresce di tono e soprattutto nella ripresa, con l’innesto di Miki e successivamente di El Shaarawy e Veretout, riacciuffa il Napoli e “rischia” addirittura di vincere.

Il “Faraone”, Smalling e l’armeno i migliori di una Roma che conferma la crescita. Non bene le prove di Cristante e Ibanez.

Rui Patricio 6: non deve fare interventi di particolare difficoltà. Qualcosa di più nella ripresa con le conclusioni da fuori partenopee. Gestisce l’ordinario e rilancia sempre con buonissima precisione l’azione offensiva.

Mancini 6: riesce a gestire Osimhen in collaborazione con Smalling. Ancor più semplice il compito con i subentrati. Sfiora l’1-1 di testa sugli sviluppi di un corner (dall’83’ Carles Perez 6 entra con la testa giusta portando intensità e gioco. Sbaglia solo quando deve assistere, nel recupero, gli attaccanti consegnando palla al Napoli.)

Smalling 7: signore assoluto della difesa. Replica in serie le ottime prestazioni recenti e fa sentire sempre la sua presenza, tecnica e d’esperienza.

Ibanez 5,5: in difficoltà su Lozano, al punto di procurare il rigore del vantaggio azzurro, non solo per colpe sue dato lo scarso aiuto di Zalewski in copertura. Non commette ulteriori svarioni, ma non è certamente la migliore delle serate, specie dopo la recente impennata di rendimento.

Karsdorp 6: timido nella spinta, assai in difficoltà nel capire i movimenti e gli incroci Insigne-Mario Rui. Anche lui cresce di atteggiamento e di attenzione ma l’apporto offensivo è assai contenuto

Cristante 5,5: preso in mezzo tra Lobotka e Anguissa non riesce ad accorciare. Qualche buona intuizione in costruzione, soprattutto col lancio. Esce anche perchè ammonito a fine primo tempo (dal 46′ Mkhitaryan 7:  la Roma della ripresa è assai più intensa e letale grazie al suo ingresso. Tecnica, ma soprattutto velocità di pensiero e reattività anche nei contrasti)

Oliveira 6: inizialmente fatica da matti nell’interpretare tatticamente la posizione e supporta Karsdorp, cresce col passare del tempo, soprattutto nella ripresa (Dal 74′ Veretout 6: porta intesità nel finale, contribuendo a dare alla Roma le chanches per pareggiare e addirittura portare a casa la posta piena).

Pellegrini 6,5: non al meglio fisicamente, limita il raggio d’azione e le giocate nella prima frazione. Più efficace nella ripresa dove sfiora la rete in almeno un paio di occasioni, specie di testa allo scadere del recupero. Comunque dai suoi piedi partono le migliori iniziative romaniste.

Zalewski 6: nella prima parte di gara fatica non poco ad accorciare su Lozano, esponendo anche Ibanez alle iniziative del messicano. E’ però assai insidioso quando affonda anche se non sempre preciso nei cross (dal 74′ El Shaarawy 7 entra e manda in porta Zaniolo a tu per tu con Meret. Poi si spende in rincorse e mette dentro l’1-1 al culmine di una azione molto bella. Apporto decisivo di quantità e qualità)

Zaniolo 6,5: E’ ispirato ma troppo spesso isolato, specie nel primo tempo. Continua più o meno in solitudine ad aggredire il Napoli mettendo in difficoltà la retroguardia azzurra. Sfortunato nell’1vs1 con Meret e nella distorsione alla caviglia che lo costringe ad uscire. Ammonito per proteste salterà l’Inter. (dal 85′ Felix 6: entra bene nel finale ed è determinate nell’azione del pari con un velo che agevola l’assist di Abraham)

Abraham 6: prova a giocare qualche pallone arretrando lateralmente o sul centrocampo; ha poche occasioni ma  una è clamorosa e se la divora nel secondo tempo. Visibilmente stanco, la cosa migliore la fa nel finale, con l’assist di tacco al “Faraone” per l’1-1.

Mourinho 7: Dodicesimo risultato utile consecutivo. Ottenuto stavolta in casa di chi era in lotta, fino ad oggi, per lo scudetto. Ormai la squadra sembra davvero avere ben delineata una sua personalità e anche una sua chiara idea di gioco. Bravo anche a reagire e a trovare le contrarie rispondendo tatticamente a Spalletti che nel primo tempo lo aveva messo in difficoltà. La Roma, la sua Roma, sta maturando.