Niente drammi e più equilibrio

La Roma non ha giustificazioni per la partita di ieri. O meglio per la partita che non ha giocato per 80 minuti, tolti i primi 10 dove Pedro ha avuto una buona occasione. La squadra era scollata, svogliata e senza un’anima. È stata una prestazione inaspettata perché fino alla sfida con il Napoli i giallorossi non avevano mai perso sul campo. Prima o poi sarebbe dovuto accadere, per la legge dei grandi numeri. Vero. Ma le modalità con le quali è maturata la sconfitta sono totalmente sbagliate. Attenzione, però, a non ingigantire la questione.

NIENTE DRAMMI

La Roma ha perso in campionato dopo 16 partite. Non accadeva dalla gara della passata stagione sempre contro il Napoli del 5 luglio 2020. La squadra giallorossa nonostante la pesante sconfitta di ieri è ancora nella parte alta della classifica con 17 punti, gli stessi di Juventus (quarta) e Napoli (quinto) che hanno una differenza reti migliore dei romanisti. Inoltre la Roma è già qualificata ai sedicesimi di Europa League con 2 giornate d’anticipo. È l’unica squadra italiana che ad oggi ci è riuscita. Questo non vuole assolutamente giustificare o ridimensionare la batosta del San Paolo, ma bisogna analizzare la situazione per quello che è.

Una partita persa, malamente, in una serata dove tutto è andato storto. Dalla prestazione dei singoli (male più di tutti Mirante, Pedro e Mkhitaryan che fino a ieri erano stati i migliori) ai continui infortuni di questa prima parte di stagione. Nella disgraziata notte di Napoli-Roma si sono dovuti arrendere per problemi muscolari prima Mancini (sostituito da Juan Jesus) e poi Veretout (al suo posto Villar). Due calciatori determinanti per la squadra di Fonseca con le loro qualità tecniche, tattiche e sopratutto di grande temperamento. Perdere queste pedine importanti nello scacchiere giallorosso, già orfano di Smalling in difesa, ha influito negativamente sulla prestazione e sul risultato finale della Roma. Magari non avrebbero cambiato le sorti di una partita indirizzata verso una disfatta, ma averli a pieno servizio per tutti i 90 minuti avrebbe aiutato e non poco.

CI VUOLE EQUILIBRIO

Quello che serve alla Roma come squadra e città è l’equilibrio. Purtroppo qui non siamo abituati ad essere equilibrati quando si parla di calcio. Se un calciatore fa due partite bene è un fenomeno, se gioca male la settimana successiva viene definito un bidone. Ovviamente questo è un esempio estremo, ma non è lontano dalla realtà. La Roma ha iniziato la stagione con dei buoni risultati (8 vittorie e 4 pareggi), anche migliori delle aspettative. Ma non è giusto pensare o dire che questa squadra possa lottare per vincere lo scudetto. Ci sono formazioni oggettivamente più attrezzate e con più possibilità economiche. Esaltare in maniera esagerata la Roma è stato sbagliato, ma è altrettanto sbagliato massacrarla dopo una sconfitta. Criticare la squadra e l’allenatore dopo aver perso 4-0 è più che lecito, ma va mantenuto un certo equilibrio nelle valutazioni. Non è giusto chiedere l’esonero di Fonseca per una partita gestita male. Sicuramente il tecnico portoghese ha sbagliato l’approccio tattico e tecnico alla gara di ieri, come i suoi giocatori in campo, ma cacciarlo via non è la soluzione.

Adesso bisognerà ripartire subito con il piede giusto nel match di giovedì con lo Young Boys per chiudere il discorso primo posto nel girone A. Speriamo che dalle prossime sfide ci sia maggiore equilibrio nei giudizi e critiche costruttive. Perchè questa Roma è una buona squadra e va sostenuta, sempre. Soprattutto nei momenti di difficoltà.