Il mercato insufficiente della Roma, nonostante Smalling

Il lieto fine dell’affaire Chris Smalling ha contribuito a rasserenare un po’ il clima intorno al mercato della Roma. Il ritorno dell’inglese nella Capitale è la toppa migliore per riempire il buco, anzi, la falla, aperta nella difesa giallorossa. Ma, entusiasmo a parte, non basta. Dando per scontato che Paulo Fonseca abbia ormai definitivamente sposato l’assetto difensivo a 3, contando anche Chris Smalling, ci sono solo quattro calciatori affidabili in rosa. Quattro difensori per tre maglie, più Fazio e Juan Jesus, esuberi dichiarati, e l’adattabile (con risultati poco apprezzabili) Cristante. Troppo poco per affrontare una stagione da almeno 50 partite. Ma la situazione delicata della difesa è solo uno dei problemi che la Roma potrebbe ritrovarsi ad affrontare di qui a qualche settimana.

Che il mercato di quest’anno fosse complesso, era assodato. Che il mercato della Roma fosse ai limiti dell’impresa, evidente. Questo, però, non può essere un alibi. Il cambio di proprietà ad agosto, la rivoluzione societaria, gli obblighi di bilancio, il taglio del monte ingaggi, la presenza in rosa di esuberi senza mercato (che infatti non sono stati piazzati): niente di tutto ciò può far passare in secondo piano il fatto che a Fonseca sia stata consegnata una rosa incompleta.

Dalla porta alla trequarti: quante lacune

A cominciare dalla porta, dove, alle spalle del 37enne titolare, c’è un Pau Lopez pagato a peso d’oro ma totalmente inaffidabile, come ha avuto ampiamente modo di dimostrare. Ben peggiori sono poi le problematiche di un centrocampo cui mancano almeno due pedine fondamentali: un mediano che possa far rifiatare l’insostituibile Veretout e un esterno destro più all’altezza del trio composto da Karsdorp, Peres e Santon. Questione annosa, già affrontata da queste parti, ma cui la Roma non ha posto rimedio sul mercato. Che sia per motivi economici o tecnici, poco cambia.

La coperta, infine, sembra decisamente corta anche sulla trequarti. L’ultimo giorno di mercato ha visto le uscite di Perotti e Kluivert, che non sono stati sostituiti. Al momento, dunque, per due maglie ci sono solo tre elementi “di ruolo”. E le virgolette non sono casuali. Perché, se Mkhitaryan e Pedro hanno dimostrato di poter dare tanto in quella posizione, Carles Perez, la prima alternativa, è tutta da testare. Già testato, ma sempre trovato inadeguato, è invece Lorenzo Pellegrini, ora arretrato sulla linea mediana e anche lì tutt’altro che convincente. Un capitolo doloroso quello del vice-capitano giallorosso, talento in cerca di definitiva collocazione, che prima o poi andrà aperto una volta per tutte. Il tutto in attesa del rientro di Nicolò Zaniolo. Meglio fermarsi qui.

Insomma, Paulo Fonseca è atteso alla difficile missione di competere per le zone nobili della classifica con una rosa non solo incompleta, ma addirittura risicata in più di un reparto. In una parola: inadatta. Che si giochi a 3, a 4, con gli esterni alti o i trequartisti, in una, due o tre competizioni. Neanche questo deve rappresentare un alibi, ma sarà difficile giudicare i risultati conseguiti da tecnico e gruppo senza tenere in considerazione il mercato fatto dalla Roma. Per cui il giudizio è ampiamente insufficiente.