Oggi, durante la nostra trasmissione Cor core acceso – romatube.it su Non è la Radio abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Davide Moscardelli. L’ex calciatore di Chievo, Bologna e Pisa, tra le altre, non ha mai nascosto la sua passione per la Roma e ne ha parlato nella nostra intervista, trattando anche altri temi. Dal suo primo gol in Serie A all’abbraccio con Daniele De Rossi, fino al rapporto con la sua bellissima e curatissima barba.
Un pensiero sulla partita di ieri tra Benevento e Roma…
“Io ero a casa con mia moglie ed i miei figli, che non vedo spesso, quindi la partita la stavo vedendo e non vedendo. Perchè sai, tanto dovrebbe andare tutto bene. Più andava avanti il tempo e più mi sono impegnato a guardarla. E niente, è andata maluccio. C’è poco da dire, sarebbe stato meglio un altro tipo di risultato, soprattutto per la classifica. Adesso la Juve ha la possibilità di superarci. Aspetteremo e vedremo”.
Avresti messo Dzeko dal 1′?
“Magari si. Era l’occasione per vedere Dzeko e Mayoral insieme. Magari visto anche il risultato, già Fonseca era indeciso prima, sul fatto che non possono coesistere insieme. Secondo me, invece, può essere utile una mano a Dzeko lì davanti. Ieri poteva entrare prima o giocare dall’inizio, ma dopo la partita è sempre un po’ più facile. Era anche giusto far partire titolare Borja Mayoral. Non c’è una scelta giusta o sbagliata. Poi dopo col risultato si capisce se era corretta o meno”.
Il tuo punto di vista sul selfie di Pellegrini con Immobile…
“Io lo seguo su Instagram e appena ho visto la storia ho pensato ‘eccoci, adesso lo massacrano’. L’ho pensato subito perchè conosco la situazione. È un amico, un compleanno, e lo fanno tutti questa cosa di esternare gli auguri. Però è normale, su ogni piccola cosa c’è sempre da ridire o prendere spunto per attaccare qualcuno e fare delle cattiverie che sono quantomeno inutili. Soprattutto su un ragazzo come Lorenzo. Non lo conosco personalmente, ma penso che non gli si possa dire niente per quanto riguarda il giocatore, per qualità tecniche e tutto, ma anche per essere attaccato alla maglia della Roma. Invece di difenderlo viene attaccato dai suoi stessi tifosi. Questo è un peccato. Il giocatore va criticato sull’aspetto tecnico e tattico da chi è del mestiere o anche dal tifoso. Non puoi attaccare l’uomo o la persona, è una cosa che non c’entra niente con il calcio. È successo a lui, ma accade anche in altre squadre. A volte anche io dovevo stare attento dopo che si perdeva una partita. Io ero anche esagerato, però alcuni esagerati al contrario. Se si trova magari una via di mezzo è meglio”.
Like di Totti ad Inzaghi…
“Il mondo dei social è bello, ma i punti deboli sono questi”.
La nuova serie tv su Totti è legata principalmente al rapporto tra lui e Spalletti…
“25 anni racchiusi in solo quella cosa, magari no. Sicuramente sarà il punto più intenso della serie”.
Cosa hai intenzione di fare adesso, rimarrai nel mondo del calcio?
“Io quest’anno ho avuto l’opportunità al Pisa, che ringrazio, per non farmi staccare definitivamente dal campo. Per un calciatore non è facile, ancora metto gli scarpini ai piedi, quello un po’ aiuta, sto con i ragazzi nello spogliatoio. Staccare piano piano mi è servito perchè all’inizio era dura, anche adesso (ride, ndr). Guardare la partita sapendo di non poter dare una mano è abbastanza dura. Per il futuro vediamo, adesso inizio ad avere un po’ di difficoltà a stare lontano da casa. Io ho la famiglia a Roma. Negli ultimi anni ho fatto contratti annuali e dicevo ‘è sempre l’ultimo, è sempre l’ultimo’ e invece poi fortunatamente è andata avanti. Però non so quanto posso resistere io e soprattutto mia moglie e i bambini. Valutare qualcosa di diverso è probabile. Sicuramente sempre nell’ambito calcistico che magari mi prenda meno tempo”.
Verso Piazzale Dino Viola?
“Magari, magari… Perchè no?”.
È sempre stato il tuo sogno e non l’hai mai nascosto anche quando giocavi in Serie A. Avevi dalla tua il sostegno di molti tifosi della Roma…
“Quello perchè non ho mai indossato la maglia della Roma. Altrimenti sarei stato attaccato come tutti i romani e romanisti che hanno portato quella maglia (ride, ndr)”.
Eri un giocatore di personalità e alla Roma certi calciatori sono mancati…
“Quello è vero. In pochi riescono a giocare con la squadra del cuore in effetti. Io sono contento della carriera che ho fatto, magari nella Roma sarebbe stato anche un po’ troppo per le mie qualità calcistiche. Però magari in un’altra vita, magari…”.
Puoi raccontarci il tuo abbraccio in campo con De Rossi…
“Daniele l’ho conosciuto in campo da avversario. Lui immagino sapesse quanto fossi tifoso della Roma. Quando ci siamo incontrati c’era un tifoso che parlava con uno dei suoi idoli praticamente. È stato bello. Poi quel giorno c’è stato l’abbraccio perchè di solito ero sempre io che chiedevo la maglia a lui, a Totti, a chi potevo della Roma. Quella volta io avevo iniziato a spopolare sui social e avevo il 10 al Bologna. Mi ha detto ‘è finito il calcio, ti devo chiedere io la maglietta a te’. Gli ho risposto che era uguale perchè tanto gliel’avrei chiesta io. Ci siamo abbracciati sorridendo ed è stata una bella scena”.
C’è un allenatore col quale sei rimasto particolarmente legato nel corso della tua carriera?
“Devo dire che sono stato abbastanza fortunato perchè mi sono trovato bene un po’ con tutti. Forse con Pioli ecco, perchè è quello con cui ho lavorato di più e con squadre diverse, quindi dico lui perchè c’è stato un rapporto speciale dato che è durato più a lungo. Sta facendo un grande lavoro col Milan. Io, conoscendolo bene, so quando cerca di migliorarsi e di migliorare la squadra ogni giorno anche provando cose nuove con metodi alternativi di allenamento e quindi se lo merita”.
Sul tuo gol in Chievo-Roma del 2011, Julio Sergio fu imbarazzante o il tuo tiro ad effetto era difficile?
“Un po’ tutte e due dai (ride ndr). Sicuramente era un po’ centrale ma era partita, come si dice, “la maledetta” che ha abbassato il tiro un po’ davanti a lui, però sicuramente più un suo errore che un bel gol”.
Meglio un anno alla Roma o 20 gol in stagione?
“Un anno alla Roma e fare 20 gol (ride ndr)”.
Cosa ti aspetti dalla stagione della Roma? Può andare avanti in Europa League?
“L’obiettivo è sicuramente arrivare in fondo all’Europa League, sicuramente è un obiettivo importante. In campionato, questa partita con il Milan sarà difficile perchè loro saranno arrabbiati e feriti. Dovrà scendere in campo una Roma pronta ad ogni attacco della formazione di Pioli, che di certo non mollerà”.
Le società che hai conosciuto sanno valorizzare i giovani: cosa serve oggi ad un giovane?
“Un giovane che gioca nelle giovanili o nella Primavera di una squadra non è ancora un giocatore: ci vuole tanto per arrivare e ancora di più per rimanerci. Piedi per terra e focalizzati sull’obiettivo con l’idea si di poterci arrivare ma con le dovute precauzioni”.
Se posso dirlo, volevo parlare di questa estate a Rocca di Mezzo quando ci siamo conosciuti. Sei una persona umile, ti sei seduto al tavolo con me e i miei amici e abbiamo preso una birra insieme…
“È quello per cui sono seguito e amato anche dai tifosi delle squadre dove non ho giocato. Chi mi vede, anche per poco tempo, sa che sono un ragazzo normale come tanti altri. Si è visto quella sera, anche io sono stato veramente bene, basta poco dai (ride, ndr)”.
La tua barba è molto curata. Hai anche lanciato una moda…
“Ormai è diventato uno stile di vita, mi fa rilassare, la uso come antistress. Ci devi perdere del tempo dietro. È un modo per rilassarti un po’. Devi tenerla a posto con il lavoro che fai”.
Se la Roma dovesse vincere lo scudetto ti taglieresti la barba?
“Non riesco a dirlo (ride, ndr). Prima o poi uscirà quella cosa per farmela tagliare, ancora non c’è”.