Il calcio è strano, una frase detta e ridetta da appassionati e addetti ai lavori e questo, lo aggiungiamo noi, se tifi la Roma, può essere ancora più strano. I giallorossi vincono e convincono allo stadio Olimpico davanti al potenziale spauracchio Hellas Verona. 3-1 e partita archiviata già nel primo tempo grazie ai gol di Mancini, Mkhitaryan e verrebbe da dire, l’ormai solito Borja Mayoral. Nella ripresa i veneti accorciano con un colpo di testa di Colley ma non basta. I capitolini tornano attualmente al terzo posto in classifica, aspettando il recupero tra Juve e Napoli.
VECCHI E NUOVI
Nel campo e anche fuori, più precisamente sulla tribuna dello Stadio Olimpico. Presente anche Bryan Reynolds, terzino destro statunitense arrivato dall’FC Dallas, oltre che Stephan El Shaarawy, di ritorno nella Capitale dopo due anni di esilio dorato in Cina allo Shanghai Shenhua. Grandi sorrisi e aria di casa, per chi la respira per la prima volta e per chi ci torna dopo un po’ di tempo ed inoltre, “ad accogliere” i neo giallorossi nel loro nuovo stadio Edin Dzeko. Ormai è cosa risaputa, tra il bosniaco e Paulo Fonseca, allenatore della Roma, c’è stato qualcosa di grosso, probabilmente più importante di quello che è trapelato al di là dalle mura di Trigoria. Questo non è più un segreto.
EPPURE
Un periodo romanista, lo si dovrebbe proporre come vero e proprio aggettivo per indicare gli alti e i bassi di tutti. Con un derby perso male, anzi malissimo ed una Coppa Italia sfumata in modo ignobile contro lo Spezia ed una vittoria, di nuovo contro i liguri, questa volta in campionato con gol finale di Lorenzo Pellegrini e poi i tre punti convincenti con l’Hellas e di nuovo, una partita contro la Juventus che si avvicina di giorno in giorno. Un valzer di emozioni nel quale anche Dzeko e Paulo Fonseca hanno deciso di ballare e probabilmente continueranno a farlo, almeno per un po’. Eppure ieri i sorrisi, le pacche sulle spalle, l’accoglienza a Reynolds, la felicità nel ritrovare El Shaarawy, dettagli che non possono, anzi, non devono passare inosservati agli occhi di un tifoso. Dzeko probabilmente ha sbagliato ma non sembra essere lontano dalla Roma.
LE PAROLE DEL MISTER
Paulo Fonseca al termine del match, incalzato dalle domande dei giornalisti riguardo l’ennesima esclusione del classe ’86 ha spiegato:
“Abbiamo fatto tre gol alla miglior difesa del nostro campionato, segnare al Verona non è mai facile. La squadra ha capito che per giocare questa partita dovevamo cambiare il nostro atteggiamento, l’abbiamo fatto e siamo stati perfetti nel primo tempo. Dzeko valore aggiunto? La cosa più importante è ciò che ha fatto vedere oggi la squadra sul campo. Ci sarà tempo per parlare di Dzeko”.
Ha poi aggiunto:
“Non è vero che ho chiesto le sue scuse, per me contano più i valori umani che i principi di gioco. La squadra sta dimostrando che non dipende da un solo giocatore. Abbiamo un’identità, abbiamo cambiato in tante partite e la squadra ha risposto sempre bene. Penso che il maggior punto di forza di questa squadra sia il gruppo. La cosa più importante è vedere che la squadra ha reagito molto bene dopo la sconfitta di Coppa Italia contro lo Spezia. Ci stanno credendo, stanno lavorando da gruppo e questa è la cosa che conta di più”.
FUTURO DA VALUTARE
Al di là delle tante voci, con il possibile scambio con l’Inter che avrebbe messo sul piatto Alexis Sanchez, l’ipotesi Paris Saint Germain e le voci inglesi, ciò che è certo è che Dzeko rimarrà un giocatore della Roma. La società inoltre ha ribadito la propria fiducia all’allenatore Paulo Fonseca, nonostante un periodo di grande sbandamento. Quello che rimane da capire è se la ferita aperta tra Dzeko e Fonseca possa essere ricucita, con le scuse dell’attaccante e il lavoro minuzioso della dirigenza. La sensazione è che si arriverà alla fine della stagione poi si faranno le dovute valutazioni, sia riguardo l’attaccante sia riguardo la panchina giallorossa. Per ora si continua insieme, nella speranza di fare il bene della Roma.