Roma e Verona ad alta tensione
Ieri pomeriggio alle ore 14.30 è andato in scena il ricorso tra la Roma e il Verona. L’oggetto dell ricorso è il 3-0 inflitto ai giallorossi per il caso Diawara per essere stato inserito nella lista degli Under 22. A rappresentare la Roma c’erano l’avvocato Antonio Conte e CEO Guido Fienga. La lunga udienza si è svolta davanti alla Corte Sportiva d’Appello presieduta da Attolico, il vice di Sandulli, ed è terminata dopo un’ora e venti di dibattito giuridico molto complesso. L’avvocato giallorosso ha cercato in primis di sottolineare la differenza tra l’errore grossolano commesso nel compilare la lista ed un eventuale dolo chiedendo una sentenza equa in base alla gravità del fatto. Inoltre ha fatto notare come non ci siano similitudini con quanto avvenuto tra Sassuolo e Pescara, terminato 3-0 a tavolino per gli abruzzesi. La differenza fu nel tesseramento di Antonino Ragusa che è avvenuto dopo la consegna ufficiale delle liste, quindi l’attaccante non poteva scendere in campo. Cosa molto ben diversa dal caso Diawara.
Lo scontro tra Fienga e i dirigenti dell’Hellas
Come riporta il Messaggero dopo è stato il turno del CEO Fienga che ha sottolineato che l’errore non ha portato alcun vantaggio ai giallorossi. In seguito è stato l’avvocato Fanini dell’Hellas a parlare, alle cui dure parole Fienga ha risposte per le rime, ricordando inoltre la vicenda Longo, uno dei responsabili dell’errore ed ora nuovo dirigente del Verona. Si attende ora l’esito della riunione del collegio giudicanti, che anche stamattina si riunirà in Camera di Consiglio.