DAZN si prende la Serie A: la Roma dice no

Il calcio – entrato tre anni fa nell’era DAZN – dovrà fare posto all’ennesima rivoluzione nel modo di fruire le partite. I vecchi pallonari, quelli della radio come unica alternativa allo stadio, rabbrividirebbero al solo pensare alla parola streaming. Eppure è di questo che si tratta.

DAZN SORPASSA SKY

La scorsa settimana, SKY ha acquisito i diritti audiovisivi per la trasmissione di 121 delle 137 partite stagionali della Champions League per il triennio 2021/2024 e di tutte le 282 partite a edizione della Europa League e della Europa Conference League. Nel triennio d’interesse, si tratta di oltre 400 partite.

Resta in ballo il nodo legato alla Serie A. Dopo numerose assemblee e votazioni rinviate, l‘assegnazione dei diritti tv per il triennio 2021/2024 è a un passo. DAZN, in termini economici, ha già messo la freccia ed è pronta a sorpassare il gigante della pay tv: 840 milioni di euro annui per trasmettere sette partite in esclusiva e tre in co-esclusiva, contro i 750 milioni offerti da SKY per le dieci partite.

IL PASSAGGIO DALLA TV ALLO STREAMING 

La domanda sorge spontanea: sarà possibile traghettare i milioni di spettatori televisivi sulla piattaforma di streaming garantendo un servizio efficiente? Sono noti a tutti i problemi tecnici che hanno caratterizzato la partenza di DAZN in Italia nel 2018. Qualche piccola falla persiste ancora. Un ritardo tra i 15 e i 30 secondi è prassi, soprattutto per chi segue le partite da app.

La multinazionale ha lavorato negli anni per migliorarsi in termini di prestazioni, in modo da raggiungere l’efficienza che contraddistingue il marchio DAZN in altri paesi, come per esempio in Germania. Negli ultimi giorni, inoltre, corrono voci riguardo una possibile collaborazione con TIM per un improvement ulteriore delle prestazioni e della stabilità della rete. Ma potrebbe non bastare. I dubbi della Lega di Serie A, infatti, non sono solo riguardanti le capacità di DAZN, ma anche la tenuta dell’intera infrastruttura della rete in Italia, che potrebbe non essere pronta alla svolta totale dello streaming.

LA ROMA, UNICA BIG CONTRARIA A DAZN

I numeri ci dicono che la vittoria di DAZN su SKY sia ormai una pura formalità. Ma i problemi sopracitati – che spiegano i continui rinvii della votazione – hanno fatto sorgere dei piccoli dubbi nel piano della piattaforma di streaming. Sul piatto, infatti, non c’è solo un ballottaggio tra una multinazionale e un’altra, tra la proposta economica di DAZN e quella di SKY. Si tratterà di aderire per i prossimi tre anni ad un nuovo modo di intendere la visione del calcio, abbandonando il ruolo chiave riservato ai network televisivi per abbracciare il mondo dello streaming

Domani ci sarà una nuova assemblea di Lega. Dopo oltre 17 anni di partite su SKY, il colosso televisivo dovrà per la prima volta fare un passo indietro. Ma la sensazione è che si andrà verso un ulteriore rinvio. Per approvare la proposta di DAZN, infatti,  servono 14 voti a favore, numero che non è stato ancora raggiunto. Se le big del nostro campionato spingono per l’approvazione del piano DAZN, c’è un gruppo di squadre che ha espresso parere contrario. In testa a questa fazione per il no c’è proprio la Roma. I presidenti delle altre squadre, secondo alcune indiscrezioni, starebbero cercando di portare i Friedkin dall’altra parte della barricata. Senza successo, per ora.