Capitan Pellegrini e le critiche dei neandertaliani

Lorenzo Pellegrini è il Capitano della Roma. Questa è la certezza, che piaccia o meno è lui a portare la fascia. Romano e romanista e ancor di più al di là del giocatore, un ragazzo che nonostante gli appena 24 anni ha già dimostrato di avere attaccamento e attributi.

LE CRITICHE

Da quando Dzeko ha perduto i gradi e la fascia è passata sul braccio di Pellegrini se ne sono dette molte e come al solito succede a Roma, troppe. Chi ha rievocato i grandi capitani del passato, chi rivede in lui un brodo riscaldato alla Florenzi, fatto sta che Pellegrini capitano non piace, o comunque non a tutti. Ecco che quindi ci si attacca a qualsiasi cavillo pur di poter portare avanti la propria battaglia e pochi giorni fa è lo stesso Lorenzo ad offrire il piatto più succulento ai neandertaliani più accaniti, la foto insieme a Ciro Immobile.

IDIOTI

C’è forse altro modo per definire chi ha attaccato Pellegrini per una foto che lo ritrae assieme a Immobile, attaccante della Lazio, in occasione del 31° compleanno della punta? Per non farsi mancare niente c’è scappato anche lo striscione, firmato Brigata De Falchi che recita a caratteri cubitali “PELLEGRINI NON E’ IL MIO CAPITANO”. A questi fenomeni del tifo qualcuno avrà mai detto che Francesco Totti e Daniele De Rossi hanno un rapporto di sana amicizia con Alessandro Nesta oppure avranno mai visto la foto che ritrae, negli anni ’80, sul litorale di Ostia, Giordano, Conti, Di Chiara e Di Bartolomei?

Prima di tornare nelle vostre caverne di ignoranza, comprate un libro, leggete la storia, uscite da quelle posizioni stereotipate di giusto o sbagliato. Esistono le vie di mezzo, esiste giocare e tifare per la Roma e avere uno stretto amico laziale, tuo avversario. Esiste per Pellegrini, esiste anche per voi, nelle vostre caverne.

LA RISPOSTA SUL CAMPO

Una certezza però c’è e a darcela è ancora Pellegrini, il Capitano della Roma. Sul campo lotta, si arrabbia, sbaglia e è decisivo. Come contro il Braga nel ritorno all’Olimpico. Va a calciare il rigore e lo tira fuori. Sono 11 metri, c’è chi ci prova e chi no e a Roma lo sappiamo bene, quando fu un “Divino” a tradire le attese. Ci vogliono gli attributi, Pellegrini li ha. Tre minuti dopo l’errore dal dischetto però il riscatto, con un assist favoloso per il gol di Carles Perez. Uno di quegli assist che se fatto da Totti, un capitano vero, per i neandertaliani (e non solo), avremmo rivisto per anni.

Dicevano “Fuori i laziali da Trigoria”. E se certe volte i “laziali” fossero proprio quelli che agiscono “nel bene della Roma”, quelli del “PELLEGRINI NON E’ IL MIO CAPITANO”?

Forza Pellegrini, romano e romanista. Forza ai romanisti, al di fuori delle caverne. Forza la Roma, sempre.