Dopo un inizio positivo, piano piano lo spagnolo si è spento e, tra polemiche con Fonseca, panchine ed infortuni, la Roma non ha più ritrovato Pedro: giovedì però toccherà a lui guidare i giallorossi contro lo scoglio olandese dell’Ajax e serviranno tutta la sua esperienza ed i suoi gol.
QUEL PRECEDENTE CHE FA SPERARE
Nella sua lunghissima carriera fatta di trofei e successi, lo spagnolo ha giocato solamente una volta l’Europa League, ma quella volta non lasciò neanche le briciole agli avversari. Nella rosa della Roma è uno dei pochi ad aver giocato questa competizione e ad averla addirittura vinta: con il Chelsea infatti (prima ed unica partecipazione al momento nella stagione 2018/2019) Pedro alzò il trofeo da assoluto protagonista con 6 gol e 1 assist, risultando decisivo per i blues proprio in un quarto di finale contro lo Slavia Praga, dove lo spagnolo mise a segno una doppietta ed un assist che permise gli inglesi di vincere la gara 4-3 e di accedere alla semifinale contro l’Eintracht Francoforte (dove peraltro segnò ancora). Ecco, di questo Pedro la Roma avrà bisogno giovedì sera alla Johan Cruijff Arena, di quella stessa fame e rabbia che ha portato l’attaccante ad essere uno dei più titolati e decisivi nella storia del calcio.
PEDRO & CO.
La Roma però non può farsi forza solamente su un giocatore, anche se la mancanza di El Shaarawy a causa di una lesione muscolare e di Mkhitaryan per un infortunio al polpaccio porta inevitabilmente quasi tutto il peso offensivo sulle spalle dello spagnolo: contro l’Ajax servirà anche il miglior Edin Dzeko, con il suo carisma, la sua esprienza e, speriamo, i suoi gol. Anche la sua storia in Europa League non è male, anche se il bosniaco ha raggiunto solamente una volta i quarti di finale di Europa League: nella stagione 2009/2010, quando indossava la maglia numero 9 del Wolfsburg, incontrò il Fulham di Roy Hodgson il quale si impose 2-1 a Craven Cottage e 1 a 0 in Germania alla Volkswagen Arena e passò in semifinale. Alla fine arrivò anche in finale ma perse 2-1 contro l’Atletico Madrid.
Curiosità: in quella stagione il Fulham incrociò anche la Roma di Claudio Ranieri nel girone E di Europa League (vittoria all’Olimpico per 2-1 e pareggio a Londra grazie al gol di Andreolli), arrivando secondo proprio dietro i giallorossi ed eliminando anche la Juventus nei quarti di finale della competizione.
Tornando alla stretta attualità, Fonseca sta cercando di recuperare in extremis anche Chris Smalling, un altro che di Europa League se ne intende: è l’unico nella rosa giallorossa ad aver disputato un ottavo di finale ed una finale di Europa League (vincendola) in 3 stagioni diverse ma sempre con la maglia del Manchester United (nel 2011/2012, fermato dall’Athletic Bilbao, nel e nel 2015/16 uscendo poi col Liverpool e 2016/17 battendo il Rostov).
In realtà il difensore inglese avrebbe anche un altro precedente: nella stagione 2009/2010, proprio quella di cui parlavamo prima per Edin Dzeko, Ranieri e la Roma, il centrale giocava proprio con quel Fulham arrivato fino in fondo alla competizione. Non è stato calcolato nella statistica perchè giocò solamente 4 gare del girone (i match di andata e di ritorno con il Basilea ed il Cska Sofia) per poi finire sempre in panchina e non essere neppure convocato per la finale contro l’Atletico Madrid.
Per quanto riguarda i difensori, infine, non bisogna dimentcare nemmeno Federico Fazio, vincitore delle edizioni 2013/14 e 2015/16 con il Siviglia (anche se non fu convocato nella finale contro il Liverpool) e che giocò 2 volte i quarti di finale di Europa League (nel 2014 contro il Porto e nel 2016 contro l’Athletic Bilbao.